Tutti a Scandicci: Richemont sposta in Toscana “tutta la produzione pellettiera”. Obiettivo: il triplo del fatturato in 5 anni

Il distretto toscano della pelletteria rafforza il suo ruolo di capitale della produzione d’alta gamma. Dopo Kering, LVMH, Burberry e varie altre griffe, anche Richemont sarebbe intenzionato a spostare tra Firenze e Scandicci lo sviluppo industriale e la maggior parte dei processi lavorativi legati alla realizzazione di accessori. La scelta sarebbe collegata all’evidente buon andamento dei laboratori Montblanc (a sinistra), stabiliti a Scandicci ormai più di un decennio fa. In Toscana, stando a quanto emerge quest’oggi dalle pagine de Il Sole 24 Ore, si sposterebbero prima Cartier e Dunhil (foto a destra), subito dopo anche Purdey, Alaia e Serapian. Per quanto riguarda il brand milanese di pelletteria – a cui abbiamo chiesto un commento – non è ancora chiaro quale destino sia stato scritto per i laboratori storicamente presenti nel capoluogo lombardo: dall’azienda non trapela ancora alcuna indicazione. Lo sviluppo del gruppo in terra toscana prevederebbe di triplicare il fatturato in cinque anni (da 120 milioni a 350) e il raddoppio dei dipendenti dello stabilimento Montblanc – già rinominato Richemont – con circa 90 assunzioni. Il Sole 24 Ore riporta le dichiarazioni dell’ad di Pelletteria Richemont, Giacomo Cortesi: “La pelletteria è diventato il terzo pilastro del gruppo dopo orologi e gioielli” e per tale ragione si è scelto di investire con l’obiettivo di “rafforzare la posizione”.

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