Vita, morte e rinascita della pelletteria francese Létrange: il rilancio arriva per mano della settima generazione

Prima i clienti più ricchi e famosi di Francia. Poi il Polo Sud, un intermezzo con le camicie, la chiusura e ora il rilancio con l’apertura del primo negozio. È la storia, complicata e avventurosa, del marchio di pelletteria di lusso Létrange. Nel 1838, il giovane Auguste Lespiaut, 21 anni, si insedia come “sellier” presso le scuderie del Louvre. Nel 1865, suo genero, Armand Létrange, porta al successo l’attività, sviluppandola fino a impiegare 700 dipendenti tra il laboratorio parigino e la fabbrica di Montargis. Produce borse e accessori in pelle per ricchi gentiluomini tra cui Jules Verne e il comandante Jean Baptiste Charcot, che nel 1908 utilizza valigie e accessori Létrange per la sua seconda spedizione al Polo Sud. Il brand arriva, tra alterne fortune, al 1975 quando differenzia la produzione spostando il focus sulle camicie. Nel 2007 il crollo: l’azienda decide di chiudere l’attività. Nel 2014 Sébastien Létrange, settima generazione e pronipote di Henriette, decide di far rivivere il marchio, ripercorrendone le origini e puntando sulla pelletteria da donna. Raccoglie un milione di euro da investitori privati e nomina direttore creativo Mathias Jaquemet, ex Louis Vuitton e Christian Dior. La scelta si rivela azzeccata, visto che inaugura la sua prima boutique, al numero 332 di rue Saint-Honoré, a Parigi. I prezzi? Da 2.450 euro in sù. (mv)

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