Alibaba incassa 18 miliardi di dollari in 24 ore. Nuovo record digitale, ieri, per il Singles Day cinese

Sconti selvaggi, shopping ossessivo, utilizzo compulsivo di mouse e (soprattutto) touch screen. Potrebbero essere gli ingredienti di una puntata del serial fantascientifico Black Mirror, invece rappresentano la sintesi estrema di quanto accaduto ieri in Cina, durante l’ottava edizione del Singles Day, la 24 ore di acquisti promozionali esclusivamente online varata nel 2009 dal gigante Alibaba. Nemmeno a dirlo, è successo il finimondo e il portale, attraverso i suoi siti di riferimento, Tmall e Taobao, ha visto affluire nelle sue casse qualcosa come 18 miliardi di euro (oltre 120 miliardi di yuan), il 32% in più rispetto all’11.11.2015 quando il volume di affari si fermò a 14,3 miliardi di dollari. Mentre infuriano le inevitabili polemiche (i concorrenti di Alibaba lo accusano di monopolismo; i media di gonfiare i dati; le autorità di vigilanza di aver venduto “imprecisati volumi di articoli contraffatti”), Jack Ma, amministratore delegato di Alibaba, si frega le mani e comunica che il commercio online è entrato in una nuova dimensione. Se un ottimo riscontro, infatti, hanno avuto alcune modalità di acquisto futuribili, come la realtà aumentata, il Singles Day di ieri, dice Ma, potrebbe aver messo in soffitta l’uso di pc e laptop per procedere agli acquisti digitali: l’82% degli ordini (circa 600 milioni) sarebbero infatti stati effettuati da smartphone e tablet. Non sono ancora disponibili i dati scorporati per merceologia.

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