Apocalypse retail: e allora? Nordstrom controcorrente: megastore a Manhattan, focus su uomo e calzatura

L’indirizzo: West 57th Street, a New York. Qui Nordstrom ha aperto un negozio da 15.000 metri quadrati su tre piani. È il primo a Manhattan, inaugurato, tra l’altro, durante una fase commerciale particolarmente complicata per gli Stati Uniti, al punto da essere definita Apocalypse retail. “Cercavamo uno spazio in città dal 1980, era una priorità, e le scarpe costituiscono un settore cruciale del nostro business” sintetizza Kristin Frossmo, uno dei vicepresidenti, nonché responsabile della divisione calzatura. Il negozio, dedicato esclusivamente all’uomo, sarà seguito nel 2019 da quello donna. All’interno è dotato di un bar-birreria e di una “clubhouse” (termine che indica l’area in cui i giocatori trascorrono la giornata all’interno dello stadio) con ristorante panoramico su Columbus Circle. Decine di analisti hanno giudicato dubbia la mossa in un momento critico per il retail. Nordstrom risponde con servizi denominati di “fashion emergency”: ciabattino interno, barbiere, stilista, pagamento via cellulare per schivare la coda alla cassa, la personalizzazione h/24 dei ricami a mano, acquisti online da ritirare in negozio, consegna in 3 ore. L’offerta della scarpa (il segmento rappresenta il 20% del fatturato da 14,5 miliardi di dollari) va da Adidas a Prada, con lo shop-in-shop di Louboutin e quello di Nike (“Le sneaker sono il nostro modello di maggior ascesa”), edizioni specifiche Timberland e Magnanni, e le esclusive Cole Haan NYCH (collezione specifica per Nordstrom), Jack Erwin e Greats. (pt)

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