Black Friday e Cyber Monday: la grande festa dello shopping. Ma per i brand cogliere l’affare è un sacrificio

La società di consulenza B. Riley FBR, analizzando la dinamica sul mercato statunitense, fotografa come la scarpa sportiva sia stato uno dei prodotti forti del Black Friday: a costo, però, di sconti altrettanto forti che vanno dal “-25% medio di Nike al -50% di Under Armour”. Il doppio appuntamento, a distanza ravvicinata, tra  Black Friday e Cyber Monday è agli archivi. I risultati, come sempre, sbalorditivi: stando ad Adobe Analytics, negli Stati Uniti si è speso il 18% in più rispetto al 2016 per il Black Friday (oltre 5 miliardi di dollari), mentre per il Cyber Monday si stima un simmetrico +16,5% (per 6 miliardi di fatturato). Altrettanto bene sono andati gli affari al di qua dell’Atlantico. In Inghilterra, ad esempio, Barclaycard, dall’analisi dei pagamenti con carta, valuta in crescita del 7%, per 4 miliardi di pound, il giro d’affari. Il punto, sottolinea un’analisi di Bloomberg, è a quali costi sono sottoposte le griffe per cogliere l’opportunità. Un’indagine di Edited sottolinea come i brand premium abbiano praticato quest’anno sconti medi del 24%, cioè superiori al 20% di quelli del mass market. Anche quando, come è il caso di Michael Kors e Ralph Lauren, stanno lavorando per rivedere la propria politica dei prezzi proprio all’insegna del contenimento della scontistica. Alcune griffe del lusso, non hanno fatto pubblicità alle offerte, per quanto praticate, mentre altre, come Louis Vuitton, non hanno proposto sconti speciali, ma prolungato l’apertura delle boutique.

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