Ferragni e la fine di un impero. Fenice Retail, la società che gestiva i negozi dell’influencer e liquidata a maggio, ha registrato nel biennio 2023-2024 una perdita di circa 1,21 milioni di euro. È quanto si evincerebbe dai documenti analizzati dall’agenzia di stampa Radiocor. La società, come suggerisce il nome, operava nel settore retail legato al brand dell’imprenditrice digitale. La decisione di scioglierla è arrivata in concomitanza con la chiusura del punto vendita di via del Babuino a Roma, annunciata da Ferragni sempre a fine maggio, dopo lo stop al negozio di Milano. Entrambi avevano risentito del calo di popolarità subito dall’influencer dopo lo scandalo della vicenda legata ai pandori Balocco.
Ferragni e la fine di un impero
Retail era stata al centro di una querelle nell’ultima assemblea sui conti di Fenice, la holding principale, tra l’amministratore unico Claudio Calabi e i rappresentanti del socio di minoranza dell’imprenditore Pasquale Morgese. Retail, interamente controllata da Fenice, ad aprile 2025 era infatti divenuta oggetto di discussione anche alla luce del fatto che, dopo un aumento di capitale sottoscritto interamente dall’influencer, la composizione societaria della capogruppo era passata per il 99,8% in mano a Ferragni e per lo 0,2% a Pasquale Morgese. Ora i risultati finanziari, che sottolineano la crisi, anche a seguito dell’annuncio delle chiusure dei negozi. Come ricorda il Post, il negozio di Milano fu il primo ad aprire nel 2017, mentre a Roma Ferragni era arrivata nel 2023, lo stesso anno dello scandalo dei pandori Balocco.
Le ragioni
La società ha registrato perdite pari a 684mila euro nel 2024 e di 530mila euro del 2023, a fronte di 644mila euro di ricavi ma con costi intorno ai 2 milioni. Dopo la chiusura dei due monomarca, che vendevano abbigliamento e accessori ispirati all’iconico occhio azzurro dell’influencer, l’azienda aveva parlato di “una rivisitazione delle modalità di vendita sia online che offline”. Puntando, evidentemente, tutto sulle seconde. Intanto Ferragni continua a fronteggiare la crisi di popolarità, dopo lo scandalo legato alla beneficienza. Dopo aver ripreso la maggioranza assoluta del suo brand, l’influencer aveva commentato con ottimismo. “Questa decisione è un passo concreto. La scelta di rimettere le mani sulla mia storia, senza delegare, senza più far finta che tutto vada bene quando non va – scriveva su Instagram –. È assumersi il peso e la bellezza di guidare, decidere, cambiare. È essere libera per la prima volta nel portare avanti il mio brand e il mio nome”.
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