Giri di poltrona tra produzione e retail: saltano i CEO di Hudson’s Bay e Harrys of London

Harrys of London e Hudson’s Bay: via i CEO. Il brand britannico Harrys of London, acquisito nel maggio scorso dall’immobiliarista statunitense Charles Cohen, ha comunicato che il suo amministratore delegato Steven Newey (a sinistra nella foto) si è dimesso con effetto immediato dopo oltre due anni. La società ha iniziato la ricerca per il nuovo ad, senza per altro interrompere i piani di espansione che l’hanno portato a investire in India e alla prossima apertura di un flagship store a New York. Stessa sorte per Gerald Storch (a sinistra nella foto), CEO del retailer canadese Hudson’s Bay (a capo dei brand Saks Fifth Avenue e Lord & Tailor) che lascia la poltrona dopo poco meno di tre anni. Gli ultimi risultati economici non entusiasmanti hanno pesato sulla decisione. Richard Baker, presidente esecutivo e direttore del gruppo, assumerà temporaneamente l’incarico. Nel frattempo, senza escludere promozioni interne, è scattato il toto-nomi per la successione di Storch: Jim Gold da Neiman Marcus; Tony Spring da Bloomingdale’s e Brendan Hoffman di Vince. Nell’ultimo esercizio chiuso il 31 gennaio scorso i ricavi del gruppo erano saliti quasi del 30% a 14,5 miliardi di dollari canadesi (circa 9,7 miliardi di euro), per effetto delle acquisizioni europee, ma il bilancio si era chiuso con una perdita di 516 milioni (347 milioni di euro). Andamento negativo anche nell’esercizio in corso. Il retailer aveva annunciato oltre 2.000 licenziamenti per risollevare l’insegna Saks Fifth Avenue, ma, allo stesso tempo, era in corsa per acquisire Neiman Marcus dopo aver rinunciato a Macy’s. (mv)

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