Nel momento in cui il retail moda affronta sfide sempre più dure, dalla crisi della domanda ai ritardi nei pagamenti, fino alla concorrenza dei colossi online, ci sono insegne che resistono. Qualcuno ripensando radicalmente il proprio modello, come nel caso di Modes, storica insegna italiana appena rilanciata dopo un concordato. Qualcun altro ripartendo dai pagamenti. Come Saks Global, che sta cercando di rimettersi in carreggiata dopo mesi di tensioni con i fornitori. Due approcci diversi per rispondere alle paturnie del retail e per ricostruire valore e fiducia.
Insegne che resistono
Dopo un periodo di difficoltà culminato in una procedura di concordato preventivo, il retailer multimarca Modes è ufficialmente ripartito. A guidare il nuovo corso è Garments Milano, che ha rilevato il ramo d’azienda con l’intenzione di arrivare a una futura acquisizione definitiva. Il fondatore Aldo Carpinteri resta coinvolto in veste di consulente strategico, pronto a traghettare l’identità originaria del brand verso una dimensione più snella, attuale e centrata sull’indipendenza creativa. Cinque sono le location selezionate per questo rilancio: Saint Moritz, Porto Cervo, Forte Village, Portofino e Brera, a Milano. Scelte simbolo di un nuovo lusso esperienziale, dove il negozio torna a essere punto d’incontro fisico, narrativo e umano. “Questo è il primo passo di un percorso ben definito – spiega a Fashion Magazine Carpinteri – e l’obiettivo è strutturare una società moderna, snella e orientata al futuro, in grado di valorizzare talenti emergenti e offrire ai clienti una proposta curata e distintiva. Nessuna sede centrale: ogni store sarà un hub operativo. La direzione è chiara. Selezione di marchi indipendenti, capsule esclusive, attenzione alla sostenibilità e all’artigianalità. “Si torna al negozio come fulcro, come spazio fisico e simbolico in cui la moda viene raccontata dal vivo” sottolinea ancora Carpinteri. Tra i primi partner, Redemption, con cui avverrà una partnership nello store di Porto Cervo.
Saks riparte dai pagamenti
Negli Stati Uniti, invece, Saks Global sta affrontando una fase complessa, ma determinata, di ricostruzione della fiducia con la propria filiera. Dopo mesi di ritardi nei pagamenti ai fornitori (per un totale stimato in 275 milioni di dollari) l’azienda ha avviato un piano di rientro a rate, con l’impegno di saldare tutto entro il secondo trimestre del 2026. Da alcune settimane, secondo quanto riportato da WWD, i fornitori hanno cominciato a ricevere i pagamenti, scaglionati in base alla data di ricezione della merce. Il gruppo guidato da Marc Metrick ha anche un importante appuntamento imminente: un pagamento di 120 milioni di dollari in interessi sulle obbligazioni emesse per acquisire Neiman Marcus, in un’operazione da 2,7 miliardi di dollari. Per affrontare queste sfide, Saks ha ottenuto nuovi impegni finanziari che porteranno 700 milioni di liquidità e ha rivisto il modello di capitale circolante.
Foto Modes e Saks
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