La crisi di Zalando e gli e-commerce nel mercato post-pandemico

La crisi di Zalando e gli e-commerce nel mercato post-pandemico

Niente restrizioni, giù i profitti dell’e-commerce. Nel mercato post-pandemico, quando l’allentamento delle misure di prevenzione ha ridato fiato al retail fisico, si è fermata la rapida crescita delle piattaforme digitali. Il caso più eclatante è quello di uno dei maggiori player europei del settore: Zalando. I numeri del colosso tedesco certificano un rallentamento degli affari che è, però, diffuso. Ma non è una sentenza definitiva. È, semmai, una nuova fase – di cui tutti hanno parlato molto – in cui bisognerà capire quali nuove dinamiche subirà il mercato.

L’allarme di Zalando

Venti miliardi di euro. Come riporta Il Sole 24 Ore, è questa la cifra che Zalando ha perso in capitalizzazione di mercato tra il luglio 2021 e oggi. La crescita verticale dei ricavi che il colosso tedesco ha registrato durante la pandemia e i lockdown connessi ha ora invertito il trend. E pare una discesa in picchiata. La società ha rivisto le stime sugli utili 2022. Dimezzandole a 180 /260 milioni di euro dopo la prima previsione che parlava di 430/510 milioni. Un profit warning di proporzioni preoccupanti.

 

 

Il mercato post-pandemico

La nuova dinamica non riguarda però solo Zalando. Ma tutte le piattaforme e i servizi digitali, chi più e chi meno: non solo della moda. Vedi il caso Netflix che, sempre stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore, perde abbonati. Non è una sentenza di cessata crescita, bensì il punto di rottura che in realtà molti attendevano. Il momento, vale a dire, in cui si inizia a capire quel boom dovuto alle restrizioni dove si sarebbe assestato con la ripresa della “vita normale”. Fermo restando che alcune abitudini sono cambiate. A porsi delle domande è soprattutto il mondo della moda. Al punto che top player del settore come Marco Palmieri, fondatore e presidente di Piquadro, si chiede come riformulare la segmentazione delle vendite per canale in sede di bilancio. Perché per i brand, che lavorano all’integrazione della distribuzione nel segno della multicanalità, distinguere tra fisico e digitale potrebbe non avere più senso. Bisogna considerare le vendite nel loro complesso. (art)

Foto da Zalando

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