Nel secondo trimestre Macy’s stupisce tutti per vendite e utili, ma le giacenze sono una (preoccupante) zavorra

Le vendite superano le attese, ma le iper-rimanenze penalizzano Macy’s. Per il terzo trimestre consecutivo, Macy’s ha superato le stime degli analisti: le vendite comparabili sono cresciute dello 0,5% (previsioni -0,9%); l’utile netto per il trimestre terminato il 4 agosto è stato di 166 milioni di dollari, mentre nello stesso periodo del 2017 valeva 111 milioni. Escludendo gli articoli unici, Macy’s ha guadagnato 70 centesimi per azione (previsioni 51 centesimi). Con l’occasione i grandi magazzini americani hanno rivisto al rialzo le stime di fatturato e utili per l’anno in corso. Per battere la concorrenza dei discount e delle vendite online, Macy’s ha chiuso alcuni negozi, ha cominciato a mettere in pratica una gestione ferrea dell’inventario, ha istituito una propria insegna discount (Backstage) e ha cominciato a vendere o affittare suoi asset immobiliari di prestigio. Ma a superare le stime degli analisti sono state anche le scorte di magazzino. Un dato che ha penalizzato le azioni che avevano guadagnato quasi il 66% dall’inizio dell’anno. Oltre a questo la preoccupazione degli investitori che Macy’s abbia sacrificato i profitti per i citati investimenti che comporteranno sempre maggiori spese. (mv)

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