Non solo Alibaba, non solo Cina, sempre più global. Ecco gli astronomici numeri del Singles Day

L’appuntamento ideato nel 2009 dal gruppo Alibaba, colosso cinese dell’e-commerce, ha fatto segnare nuovi primati. Oltre alla cifra totale degli ordini di cui vi abbiamo fatto sapere sabato scorso, ecco le altre cifre da capogiro del Singles Day, tsunami commerciale digitale di venerdì scorso:
– i 16 maggiori siti web per il commercio online cinesi hanno fatturato nelle 24 ore 177 miliardi di yuan (24 miliardi di euro) di vendite;
– siti del gruppo Alibaba hanno coperto il 68,2% di questo giro d’affari, seguiti a notevole distanza da JD.com e da Suning.com;
– gli ordini di acquisto sono arrivati da ben 220 Paesi del mondo;
– circa l’82% degli acquisti è stato effettuato tramite mobile phone;
– gli ordini di acquisti sono stati 1 miliardo e 70 milioni;
– 39.487: è il numero dei brand, cinesi e internazionali, che hanno preso parte con offerte varie all’evento;
– oltre 47 milioni di consumatori hanno acquistato articoli di brand stranieri (non cinesi);
– tra gli articoli più comprati: elettronica e prodotti di bellezza, seguiti molto da vicino da abbigliamento, calzature, borse. Meno cliccati altri articoli di lusso.
Da Alibaba sottolineano che “ora l’obiettivo è rendere il Singles Day un appuntamento più internazionale”, seguendo lo slogan creato da Alibaba per l’evento di quest’anno: “buy globally, sell globally”. L’intento del fondatore di Alibaba, Jack Ma, è quello di dar vita ad una electronic world trade platform (eWTP), aperta a tutti i Paesi del globo. (mvg)

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