La moda democratica di Primadonna funziona. Nel 2026 l’azienda pugliese potrebbe superare la fatidica soglia dei 100 milioni di euro di fatturato. Sia grazie alla crescita organica, trainata dall’espansione della rete dei negozi in Italia e all’estero. Sia con l’acquisizione di una catena retail attiva in Italia.
Primadonna funziona
Primadonna prevede di chiudere il 2025 a quota 96,3 milioni di euro di fatturato (+2% sul 2024). “Siamo in grande recupero verso i livelli pre-Covid di ebitda”, spiega a Fashion Network Valerio Tatarella, co-fondatore e CEO dell’insegna. Lo stesso imprenditore pugliese sottolinea l’aumento dei costi causato dall’adeguamento del contratto di lavoro degli addetti alle vendite e “dall’eliminazione degli sgravi fiscali per le aziende attive nel sud Italia”. Intanto quota 100 milioni è vicina. L’azienda, che dispone di 300 negozi monomarca, di cui 185 diretti, ha in programma 10 nuove aperture per i prossimi 12 mesi. Oltre al potenziamento della rete retail in Italia, Primadonna prevede di aprire punti vendita in Libano, Libia e Malta. Per poi siglare delle partnership commerciali per entrare anche in Malesia, Vietnam e Indonesia.
L’acquisizione
Ma l’obiettivo principale di Tatarella è l’acquisizione di una catena retail italiana. Le trattative sarebbero a buon punto visto che l’accordo dovrebbe arrivare nel prossimo anno. In passato Primadonna ha rilevato alcuni store dell’insegna Viamaestra. Al momento non filtrano nomi sul possibile obiettivo di Tatarella. Primadonna vende oltre 4 milioni di articoli l’anno ad un prezzo medio di 49-69 euro e uno scontrino medio di 55 euro. (mv)
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