Retail USA tra lo spettro dell’abisso e negozi a cielo aperto

Retail USA tra lo spettro dell'abisso e negozi a cielo aperto

Retail USA tra lo spettro dell’abisso e i negozi a cielo aperto lungo le strade di New York. Il retail a stelle e strisce è sotto pressione. Lo sono soprattutto i department store che hanno risentito in maniera pesante della chiusura imposta da Covid-19. Intanto, le insegne più piccole e indipendenti cercano di riemergere dal lockdown e a New York sfidano il distanziamento sociale utilizzando l’area antistante la vetrina del negozio.

Lo spettro dell’abisso

Coresight Research ha peggiorato le sue stime sul retail americano. A fine marzo aveva detto che oltre 15.000 negozi avrebbero potuto chiudere nel 2020. Due giorni fa, a Retail Dive, la società ha dichiarato di aver aumentato questo numero, ipotizzando da 20.000 a 25.000 store a rischio chiusura. Nel dettaglio, il 55-60% è inserito nei centri commerciali.

La lista si allunga

La lista delle insegne in difficoltà si allunga giorno dopo giorno. In fallimento sono già finite Stage Stores, Tuesday Morning, JC Penney, J. Crewe Neiman Marcus. Tra gli ultimi casi va citato, per ragioni dimensionali, quello di Signet Jewelers, che gestisce 3.200 store. Almeno 150 suoi negozi in Nord America e 80 nel Regno Unito non riapriranno dopo la chiusura imposta dalla pandemia. Non solo: Bloomberg ha segnalato che Tailored Brands (retailer di abbigliamento maschile) sta valutando la possibilità di presentare una dichiarazione di fallimento.

Negozi a cielo aperto

A New York City i rivenditori di abbigliamento e calzature hanno riaperto questa settimana. Devono rispettare le norme anticontagio e il distanziamento sociale. Secondo Footwear News alcuni negozi indipendenti di scarpe hanno spiegato che i clienti sono ancora restii a entrare. La stessa testata racconta il caso di Tip Top Shoes che ha allestito un negozio a cielo aperto (come si vede nella foto, tratta da Footwear News) con sedie e un tappeto per permettere ai clienti di provare le scarpe. Il risultato è stato “ottimo” visto che il titolare, Lester Wasserman, ha dichiarato di aver servito il doppio dei clienti che attendeva. (mv)

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