Retailer con l’acqua alla gola. In Francia Vivarte rinegozia il (gigantesco) debito. A Londra, amministrazione controllata per Brantano e Jones Bootmaker

In Francia, Patrick Puy, ceo del gruppo Vivarte, ha dichiarato che sta per concludersi la rinegoziazione del debito con i creditori avviata nel luglio 2016. L’operazione porterà il debito a breve da 1,3 miliardi di euro a 572 milioni di euro “portando a capitale” 846 milioni di debito del gruppo, “mentre i restanti verranno spalmati fino al 2021”. Puy ha assicurato che alcune insegne dovrebbero essere messi in vendita, alcune con buone prospettive di essere acquisite a breve termine, “ma ancora non c’è nulla di definitivo”. Nel Regno Unito, invece, l’insegna Brantano ha richiesto di poter essere ammesso all’amministrazione controllata se entro breve tempo non sarà trovata una soluzione ai suoi problemi finanziari. Tale procedura protegge il retailer dai creditori. Stessa scelta ha fatto quasi contemporaneamente la catena (imparentata con Brantano) Jones Bootmaker (103 negozi e 1145 dipendenti). I due retailer furono acquistati nell’ottobre 2015 dal fondo di private equity Alteri Investors per 12,2 milioni di sterline dall’ormai fallita società olandese Macintosh, ma andarono subito in difficoltà. Secondo indiscrezioni della stampa britannica, Alteri Investors, attraverso KPMG, avrebbe ricevuto offerte per cedere Jones Bootmaker da Kurt Geiger e dal concorrente Pavers. (mv)

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