Scarpe&Scarpe e Conbipel chiedono il concordato preventivo

Scarpe&Scarpe e Conbipel chiedono il concordato preventivo

Scarpe&Scarpe e Conbipel chiedono il concordato preventivo in bianco. In totale, sono coinvolti oltre 3.500 dipendenti, mentre tutti i creditori aspettano di capire verso quale dimensione si muoveranno le due insegne piemontesi. Sulla decisione, inevitabilmente, pesa l’effetto Coronavirus.

Scarpe&Scarpe

La chiusura dei punti vendita Scarpe&Scarpe ha comportato mancate fatturazioni per circa 50 milioni di euro. Un colpo durissimo per il bilancio e, soprattutto, per la liquidità dell’insegna italiana. Conseguenza: ha presentato istanza di concordato preventivo al Tribunale di Torino, città dove la società ha la sede legale. Scarpe&Scarpe, fondata dalla famiglia Pettenuzzo (che tuttora la controlla,) possiede 153 punti vendita in Italia e impiega circa 1.800 dipendenti. Il fatturato annuo si aggirava attorno ai 350 milioni di euro. Secondo i sindacati, le cui dichiarazioni sono riportate dal quotidiano La Stampa, l’azienda era già in difficoltà prima dello scoppio della pandemia. “In considerazione dello scenario e del perdurare della gravità dell’emergenza – scrive Scarpe&Scarpe in una nota – è sorta la necessità di mettere in sicurezza l’azienda. L’unico scopo è quello di progettare un piano di rilancio industriale al fine di garantire la prosecuzione dell’attività e le prospettive di lavoro”.

Conbipel

Anche Conbipel (Cocconato d’Asti) ha depositato al Tribunale di Asti domanda di concordato preventivo in bianco. L’istanza è stata annunciata ai dipendenti giovedì 26 marzo 2020 dal CEO Jeff Fardel con un breve comunicato. La storica insegna, che produce e distribuisce capi in pelle e abbigliamento, possiede un centinaio di negozi in tutta Italia e impiega 1.745 dipendenti che sono in Cassa Integrazione in deroga. Il fatturato annuo è di circa 285 milioni di euro. La società è controllata dal fondo internazionale di investimento Oaktree Capital Management (a sua volta controllato, dal 2019, da Brookfield Asset Management), che ha avviato la ricerca di nuovi investitori. I sindacati hanno richiesto un tavolo di confronto per chiarire il futuro dell’azienda. Anche su Conbipel pesano alcune difficoltà pregresse, con un progressivo calo delle vendite aggravato dall’attuale chiusura degli store. (mv)

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