Con i servizi Haul e Bazaar Amazon investe nell’ultra fast fashion e lancia il guanto di sfida ai portali cinesi come Shein e Temu. “Il prezzo lo fa il mercato”, è l’aforisma che riassume in poche parole una delle principali leggi dell’economia liberale. E, allora, le iniziative del gruppo statunitense fondato da Jeff Bezos dice che la guerra che in Europa si vorrebbe scatenare contro la moda a prezzi stracciati è già persa. Se non nei fatti, nella mentalità e nella cultura dei tempi.
Amazon investe nell’ultra fast fashion
Le fotografie sono due. Una ci porta sulle sponde della Senna: mentre da Francia e Italia lanciavano una battaglia senza tregua a Shein, lo store parigino del brand che il sistema vorrebbe emarginare era pieno di gente. La seconda istantanea ci porta a Seattle, dove ha sede Amazon (che di base non si distingue certo per il posizionamento elitario). Dopo i buoni risultati di Haul, portale per i mercati occidentali (da ottobre in Italia) per i prodotti super-economici, il gruppo lancia Bazaar. L’app, cioè, per articoli tra i 2 e i 10 dollari (inclusi quelli moda) per i mercati emergenti di Asia, America Latina e Africa. Che, può sembrare poco, ma includono anche piazze sensibili come Hong Kong, Taiwan e Dubai. Non c’è campagna di sensibilizzazione che tenga. È una pessima notizia. Non ci sono disastri ambientali e sociali che facciano cambiare idea. Il pubblico vuole spendere prezzi infinitesimali, il dibattito sul consumo responsabile non gli interessa.
Leggi anche:








