Truffe, merci scadenti e ritardi: in Cina più dell’e-commerce (+8,5%) crescono le lamentele dei consumatori (+126%)

In Cina il boom dell’e-commerce pare inarrestabile, ma a crescere a percentuali maggiori sono le lamentele degli acquirenti del web, perché insoddisfatti o perché a volte – senza giri di parole – truffati dagli etailer. Secondo quanto ha reso noto la State Administration for Market Regulation di Pechino, a livello nazionale nel corso di tutto il 2018 le rimostranze da parte di e-shopping addicted cinesi sono state 1,680 milioni, con un incredibile +126% rispetto al 2017, quando ne sono state registrate 685.000 (240.000 nel 2016). La maggior parte delle lamentele riguarda la segnalazione di falsi annunci pubblicitari, di prodotti contraffatti o di bassa qualità, del mancato rispetto da parte dei venditori delle date di consegna e di accordi presi prima dell’acquisto. I prodotti al cui acquisto sono seguite più lamentele sono i prodotti tecnologici, quelli per la casa, alimentari, abbigliamento, scarpe, borse. Gli acquisti portati a termine nel 2018 tramite e-commerce in Cina sono cresciuti dell’8,5% in valore rispetto all’anno precedente. L’ente statale che tutela i consumatori ha lanciato due anni fa un sito Internet apposito dove chiunque può segnalare ogni giorno (a tutte le ore) incongruenze, lamentele e truffe perpetrate online. (ap)

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