Usa: fine dello sciopero dei porti, negozi salvi

I porti di Los Angeles e Long Beach hanno ripreso a funzionare grazie al raggiunto accordo contrattuale tra sindacati e l’amministrazione portuale, APM Terminal of the Port of Los Angeles. Lo sciopero è durato 8 giorni e ha causato disfunzioni e ritardi quantificati in 8 milioni di dollari. Sebbene l’accordo riguardi appena 450 lavoratori amministrativi, sono stati 10 mila i dipendenti a incrociare le braccia per solidarietà, paralizzando 10 dei 14terminal. Il nuovo contratto apporta migliorie salariali, pensionistiche e nella sicurezza lavorativa. Lo sciopero aveva indotto il sindaco di Los Angeles, Antonio Villaraigosa, a convocare dei negoziatori federali da Washington sulla scia della disastrosa astensione del 2002, quando per 10 giorni i moli restarono deserti generando perdite per un milione al giorno, mentre la funzionalità dei due porti fu ristabilita dopo sei mesi. Gli attracchi di Los Angeles e Long Beach sono i più trafficati degli Stati Uniti. Smistano il 31% delle calzatura e dell’abbigliamento, un traffico da 40,3 miliardi di dollari all’anno. Ecco perchè Kevin Burke, presidente dell’American Apparel & Footwear Association, ha ricordato che più di 4 milioni di lavoratori di abbigliamenrto e calzatura dipendono dalla funzionalità dei porti.

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