Mentre Obuv chiude con segnali (timidi) di ripresa, Mosca si conferma centrale anche per il retail di lusso

Oggi ultimo giorno della fiera moscovita Obuv che ha confermato i segnali di ripresa del mercato russo. O, meglio, ha invertito il trend negativo degli ultimi due anni. “Indicazioni positive che non vogliono dire fare salti di gioia, ma tornare a casa con maggiore serenità” è il parere di Eugenio Scheggia del calzaturificio Spring di Montegranaro (marchio Mario Bruni) che prosegue: “I clienti che sono passati a visitare il mio stand si sono mostrati più fiduciosi e inoltre sono arrivati anche clienti che non si vedevano più da qualche stagione. Gli ordini? Sono attenti, selezionati. Pochi ma buoni”. Intanto Mosca si conferma piazza centrale per l’alto di gamma. Secondo gli analisti della società di consulenza finanziaria CBRE il segmento del lusso in Russia attraversa una fase di stabilità. CBRE sottolinea come nonostante la crisi, la Russia sia rimasta un mercato chiave per molti marchi del lusso nel mondo. Nel biennio 2015-2016, ci sono state 29 nuove aperture nel segmento lusso, +42% rispetto al precedente periodo 2013-2014. Non solo, la società evidenzia come sempre più marchi abbiano deciso di gestire autonomamente il retail per accaparrarsi sia la clientela interna russa, che fino a pochi mesi fa non viaggiava, sia quella straniera, in particolare cinese, attratta dalla convenienza dei prezzi dei beni di lusso che sono scesi del 10-25%. Secondo l’Agenzia del Turismo russa, nel 2016 il flusso turistico cinese ha registrato una crescita del 16% dovuta anche all’aumento dello shopping. (mv)

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