Per la moda italiana si prevede nel 2025 un calo del fatturato del 3-4%. Lo ha detto il presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa (in foto), nel corso della presentazione della Milano Fashion Week (23-29 settembre 2025). Una manifestazione nel segno di Giorgio Armani, scomparso lo scorso 4 settembre.
La cornice del business
“I primi mesi del 2025 sono stati complessi, poi la situazione è migliorata. Stimiamo una chiusura d’anno a quota 92,4 miliardi di euro, con un calo del 3-4% rispetto al 2024”, ha detto Capasa. Il dato comprende abbigliamento e accessori ma anche gioielli, occhialeria e cosmetica. Il primo semestre si è chiuso con un arretramento del 4,6%, per cui CNMI si aspetta un leggero miglioramento per la seconda metà dell’anno. Lo stesso Capasa ha evidenziato come nel 2024 abbigliamento e accessori abbiano registrato una contrazione dell’8,5%, mentre altri settori mostravano ottime crescite. “Quest’anno invece tutti sono intorno al -4%. Vuol dire che abbigliamento e accessori hanno frenato la discesa ma gli altri, anche quelli che erano in crescita, sono in diminuzione”. La moda, con il suo indotto diretto, esprime il 5,5% del PIL italiano.
Stabilità
“Il mercato sembra essersi stabilizzato dopo l’incertezza dei dazi che ha caratterizzato la prima parte dell’anno. Speriamo in un deprezzamento dell’euro” ha detto lo stesso Capasa. L’export è in flessione mentre l’import è in aumento, con l’arrivo delle produzioni asiatiche, in particolare dell’ultra fast fashion. “Questo è un dato che si deve far riflettere perché nella moda non vale solo il costo e il prezzo, ma occorre ridare valore alla creatività, alla ricerca e allo sviluppo” ha affermato il presidente di CNMI.
La prossima Milano Fashion Week
La Milano Fashion Week si svolgerà dal 23 al 29 settembre e prevede, ad oggi, 171 appuntamenti con 54 sfilate fisiche e 4 digitali, 78 presentazioni, 7 presentazioni su appuntamento e 30 eventi. La casa di moda Armani ha confermato tutti gli appuntamenti in programma. Questa edizione sarà particolarmente importante perché vedrà il debutto di diversi direttori creativi che hanno cambiato griffe. (mv)
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