Certo, il prezzo rimane un fattore, ma non più così tanto dirimente: solo il 18% degli italiani dice di comprare capi di moda sulla base del loro cartellino. Molto più interessante è notare che i clienti del fast fashion hanno sviluppato pretese sul valore del capo. Secondo l’indagine di Trustpilot su un campione di circa 1.000 italiani adulti, sono pochi ormai quella che fanno shopping alla cieca, sulla base di una foto e di un’offerta allettante: adesso si fa ricerca.
Come spendono i clienti del fast fashion
Dunque, stando alle sintesi di Borsa Italiana, dallo studio di Trustpilot, piattaforma di feedback online, il 61% degli italiani si affida alle recensioni per scegliere i brand di moda, pur riservandosi il diritto allo scetticismo sulle esperienze altrui. Che vuol dire? Solo il 44% degli intervistati non ha concluso un acquisto di prodotti di fast fashion per un feedback negativo. La soglia di attenzione, dicevamo, si alza. Il 39% del campione conclude l’acquisto solo se necessario e dopo un’attenta valutazione. Di che cosa? Della qualità del servizio, certo, come la conformità alle immagini (27%) e i tempi di consegna (26%). Ma ancor di più la qualità del prodotto: è prioritaria per il 62% degli intervistati, soprattutto per le donne (65% contro il 59% degli uomini). Si affaccia, intanto, il tema della sostenibilità, anche se solo quella dichiarata dai brand: è importante per il 21% del campione. Anche il pubblico del fast fashion sta cambiando.
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