EUDR, le reazioni: “Rinvio essenziale”, “minacciava la concia”

EUDR, le reazioni: “Rinvio essenziale”, “minacciava la concia”

È una soddisfazione trasversale (malgrado i dovuti rapporti di gruppo) quella che arriva da chi, dai banchi di Bruxelles, ha ottenuto l’approvazione della proposta della Consiglio d’Europa. Che pospone di un anno l’ingresso in applicazione del regolamento anti-deforestazione in quello che Salvatore De Meo (PPE) definisce un “rinvio essenziale”. Perché la prospettiva che già dal 30 dicembre 2025 le aziende di medie e grandi dimensioni dovessero rispondere agli obblighi dell’EUDR, quando il sistema IT stesso non è pronto, “minacciava la concia”, aggiunge Dario Nardella (S&D, unico del PD ad astenersi). Le istituzioni europee devono ora approfittare della revisione del testo “per procedere con alcune specifiche modifiche – aggiunge – che salvaguardino le imprese conciarie senza snaturare il regolamento stesso”.

“Rinvio essenziale”

Assicurato il rinvio al 30 dicembre 2026 per le aziende medie e grandi e al 30 giugno 2027 per le micro e piccole, l’obiettivo è arrivare dopo il Trilogo e la revisione dell’EUDR con un testo migliore e semplificato. “È essenziale che tutte le imprese e gli operatori – sono le parole di De Meo all’ANSA – abbiano il tempo necessario per attuare correttamente le norme, evitando burocrazia inutile e rafforzando l’efficacia delle soluzioni di contrasto alla deforestazione illegale”. È sulla stessa lunghezza d’onda Flavio Tosi (PPE), che quando auspica alle imprese di poter agire in una cornice normativa chiara e attuabile pensa “in particolare a filiere come quella della concia, strategica per l’Italia e per molte economie locali: il rinvio e la revisione offrono finalmente lo spazio per affrontare le criticità emerse”.

 

 

Era una minaccia

Nessuno nega la validità degli obiettivi dell’EUDR. Ma molti temevano le ricadute di una sua applicazione prematura e malposta. “Alcune norme di questo regolamento sono formulate in modo da danneggiare irrimediabilmente le imprese conciarie e in particolare il distretto toscano, che è il più importante d’Europa – riprende il discorso Nardella –. Gli oneri burocratici e di tracciamento imposti alle piccole e micro imprese sono eccessivi e talvolta inapplicabili, soprattutto se consideriamo che le concerie utilizzano scarti e non prodotti primari”. “Accogliamo positivamente questi primi passi, ma l’impianto dell’EUDR resta complesso e rischia di penalizzare pesantemente l’intera filiera produttiva – conclude Elena Donazzan (ECR) –. Le imprese europee devono poter lavorare con regole chiare, applicabili e proporzionate”.

Foto Shutterstock

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