Collaborare, armonizzare, migliorare. Tutti insieme. Si è presentato a Lineapelle (23 settembre, Fieramilano Rho) Leather Leaders, il progetto animato da UNIC – Concerie Italiane con SPIN 360 perché la filiera della pelle individui gli obiettivi di sostenibilità e, ancor di più, i metodi per raggiungerli. “Il progetto parte dall’Italia per il valore che il nostro Paese rappresenta nella produzione europea e mondiale di pelle – commenta Fabrizio Nuti, presidente di UNIC –. È il momento di rispondere alle sfide della sostenibilità con la collaborazione verticale”. “I bilanci di sostenibilità dei brand dipendono in gran parte dal cosiddetto Scope 3, cioè dall’impatto dei fornitori – chiosa Federico Brugnoli, CEO di SPIN360 –. Il miglioramento delle loro performance, quindi, passa dall’evoluzione della supply chain. L’obiettivo di Leather Leaders è condurre in questo percorso l’eccellenza della pelle”.
I progressi
Presentato la prima volta durante l’assemblea 2025 di UNIC, vi abbiamo parlato del progetto dalle pagine del numero di settembre del nostro mensile. Ora l’iniziativa, che gode della partecipazione di 10 concerie e alcuni gruppi della moda e che conta di svilupparsi anche all’estero, procederà su due binari. Il primo è il lavoro sulla roadmap (con orizzonte al 2030), già stilata in prima bozza da SPIN360, da condividere con i partner fashion e da mettere alla prova delle aziende manifatturiere. Il secondo è quello della condivisione dei fondamenti scientifici su temi come le metriche e la valutazione della durabilità, perché “più dannoso di tutti – dice Brugnoli – è prendere decisioni sulla base di dati, ma sbagliati”.
Lo spirito collaborativo
La necessità di unire le forze dopo anni di iniziative in ordine sparso, d’altronde, si sente lungo tutta la filiera. Sia dal punto di vista delle concerie, che tanto hanno fatto e tanto vogliono ancora fare per la sostenibilità, che dei loro clienti. “Comprendiamo le richieste dei brand e comprendiamo le difficoltà dei fornitori – afferma Mickael Maniez, head of sustainable supply chain di Kering –: cerchiamo un terreno d’incontro perché abbiamo tutti gli stessi obiettivi”. “Le concerie si trovano in una simile esigenza di collaborazione con il monte della filiera – osserva Alberto Gallina, head of ESG di Rino Mastrotto Group –, perché anche il nostro impatto dipende per la maggiore dalle forniture e impone nuove necessità di sinergia”. “L’importante è che ora si parli una lingua comune – conclude Marco Monaco, chief production officer di Russo di Casandrino –, perché in passato gli approcci erano verticistici”.
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