Let Us Make It Happen: Lineapelle ospita il movimento Save Soil

Let Us Make It Happen: Lineapelle ospita il movimento Save Soil

Lo sostengono 3,5 miliardi di persone e 74 governi nel mondo. Forte del suo mantra Let Us Make It Happen, il movimento Save Soil – Salva il Suolo è approdato a Lineapelle 100. Obiettivo: rilanciare il suo messaggio di denuncia sulla crisi globale dovuta al degrado del suolo. E, anche, sottolineare l’urgenza di un’azione politica concreta. “Lineapelle, che con le sue aziende espositrici ha fatto dell’impegno per il Pianeta una delle sue priorità, ospita nell’ambito della manifestazione il movimento Salva il Suolo”, spiega in una nota l’organizzazione. Save Soil “sollecita i governi di tutto il mondo a dotarsi di leggi che richiedano un contenuto organico minimo del 3-6% in tutti i terreni agricoli del loro Paese, così da renderli sani e rigogliosi”.

Let Us Make It Happen

Il grido di allarme lanciato da Salva il Suolo è forte e chiaro ed è risuonati anche a Lineapelle, durante una presentazione svolta al Green Theatre. “In tutto il mondo il 52% dei terreni agricoli è già degradato”. Se tale situazione dovesse perpetrarsi, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), potrebbero rimanerci solo 60 anni di raccolti. E a ciò seguirebbe una inevitabile crisi alimentare globale. Salva il Suolo vuole essere “una risposta globale a questa crisi”.

 

 

Supporto worldwide

Il movimento è supportato da alcune agenzie delle Nazioni Unite. Salva il Suolo è “un’iniziativa di Sadhguru, yogi, mistico e visionario che si è speso in prima persona facendo della difesa della biodiversità una vera e propria missione”.

Il ripristino del suolo

La soluzione proposta da Salva il Suolo è quella di “rendere il suolo vivo”, rivitalizzandolo su scala globale grazie a rifiuti organici vegetali e animali. Questo tipo di attività di ripristino del suolo, secondo la Banca Mondiale, aumenterebbe il reddito del 75% dei poveri del mondo e potrebbe ridurre le attuali emissioni annuali di gas serra del 25-35%, tornando così a livelli precedenti al 1850, quando ebbe inizio la seconda rivoluzione industriale. Ecco, allora che “Lineapelle e le concerie italiane, da anni impegnate nel riutilizzo e recupero degli scarti del loro processo produttivo, trasformati in biostimolanti e fertilizzanti per agricoltura biologica, si uniscono all’appello”.

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