Salvo imprevisti, l’EUDR slitta ancora di un anno: la sua entrata in applicazione, originariamente prevista per il 30 dicembre 2024 e, poi rimandata al 30 dicembre 2025, è destinata a scivolare al 2026. Le dinamiche politiche di Bruxelles hanno aspetti imperscrutabili (soprattutto in una stagione di governi deboli) e per questo Gustavo Gonzalez-Quijano, segretario generale di Cotance (l’associazione che rappresenta le sigle nazionali della concia in sede comunitaria), non può escludere colpi di scena. Ma dal palco del convegno sul regolamento anti-Deforestazione (tenuto il 24 settembre nella cornice di Lineapelle) si è salutato con favore il posponimento dell’EUDR. Mentre UNIC – Concerie Italiane ha potuto presentare Hides Eco Track, la piattaforma per gestire la due diligence realizzata in collaborazione con il consorzio Conlegno e Terrasystem.
L’EUDR slitta ancora
La commissaria all’Ambiente Jessika Roswall, ha riepilogato Quijano, ha spiegato la necessità del nuovo rinvio con la necessità dell’UE di calibrare il sistema informatico di gestione dei dati (a rischio crollo) e di darsi il tempo di semplificare il regolamento. Si aspetta di capire fino a dove si possano spingere tali semplificazioni (introduzione della categoria “no risk”? revisione dell’Annex I?). Gianpiero Geminiani, avvocato e legal advisor di UNIC (in foto), ricorda che il comma 6 del regolamento (proposto nel 2021) prevede ogni 5 anni la possibilità di revisioni: la fine del primo lustro è vicina. Di robuste correzioni, ribadisce Geminiani, si avverte il bisogno: perché il testo, che già suscita obiezioni per la scelta di includere la pelle tra i prodotti da sottoporre al regolamento, non è chiaro su molti punti dirimenti.
La piattaforma di UNIC
Se la Commissione è in grande ritardo, è invece puntuale UNIC con la sua piattaforma. Annunciata in primavera, Hides Eco-Track si è potuta muovere dall’esperienza di Conlegno (che per il regolamento EUTR del 2013 ha approntato Legnok ai sensi del regolamento EUTR) e forte della collaborazione di Terrasystem, società spin dell’Università della Tuscia. Pronta per dicembre (dopo la fase di test a ottobre), la piattaforma aiuta le aziende con la tracciabilità. Come? Permette la gestione e valutazione documentale della tracciabilità, con reportistica automatizzata, certificazione digitale e interoperabilità tramite API (application programming interface) con il Sistema Informativo ufficiale europeo.
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