Caos greenwashing a Bruxelles. Venerdì scorso 20 giugno, Bruxelles aveva annunciato a sorpresa di voler ritirare la proposta contro il greenwashing, inserita nel più ampio Green Claims. Perché avrebbe coinvolto anche le Pmi. Sullo sfondo c’è anche la partita dei dazi, con l’Europa che cerca un accordo con gli USA. Oggi era previsto un incontro negoziale tra Parlamento europeo e Stati membri. La notizia di oggi, però, è che quell’incontro in calendario oggi tra Parlamento europeo e Stati membri per discutere sulla direttiva greenwashing è stato cancellato. Lo riporta L’Ansa. Ciò potrebbe addirittura essere una conferma sul possibile ritiro della proposta.
I nodi sulla direttiva greenwashing
La questione, che era in dirittura d’arrivo, ha preso una piega improvvisa venerdì 20 giugno quando fonti della presidenza polacca dell’Unione europea avevano annunciato l’intenzione di ritirare la proposta. “Stiamo mettendo in pausa il dossier: ci sono troppi dubbi e abbiamo bisogno di chiarezza da parte della Commissione europea sulle sue intenzioni, solo allora potremo decidere i prossimi passi da compiere”, ha detto un portavoce (fonte Ansa). Ufficialmente, la motivazione del possibile dietrofront è che la direttiva avrebbe coinvolto 30 milioni di microimprese europee, costrette a subirne i costi per adeguarsi alla nuova normativa.
Ancora nessuna conferma
Ci sono stati schieramenti politici che hanno chiesto di ritirare la proposta, così come all’orizzonte potrebbero esserci strategie europee in vista di un dialogo con gli Stati Uniti per raggiungere un accordo commerciale entro il 9 luglio ed evitare i dazi. Per il momento l’esecutivo Ue non ha ancora formalizzato la richiesta di ritiro della direttiva anti greenwashing e viene precisato come si tratti di “un’ipotesi ancora al vaglio”. (mv)
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