La concia italiana e il suo rapporto con l’intelligenza Artificiale

La concia italiana e il suo rapporto con l’intelligenza Artificiale

Dopo gli investimenti in Industria 4.0, le concerie italiane spingono l’acceleratore sull’innovazione inserendo l’intelligenza artificiale nei propri processi. Le potenzialità e le applicazioni sono molteplici: dallo sviluppo grafico alla realizzazione di palette colori, dal calcolo degli errori fino all’ottimizzazione della gestione dei macchinari. Ne parliamo nel nuovo numero del nostro mensile, La Conceria, nell’articolo “La filiera della pelle non rimane a guardare”. Lo facciamo raccontando i case history di un settore strategicamente in equilibrio tra industria e artigianalità. Una concia italiana che studia le nuove possibilità offerte dalla tecnologia.

La concia italiana e l’IA

Messa a punto automatizzata dei colori. Controllo trasversale del funzionamento dei macchinari lungo tutto il sistema produttivo. Progettazione e eco-design degli articoli. Questo l’orizzonte degli investimenti in Intelligenza Artificiale portati avanti da BCN Concerie di Santa Croce sull’Arno. La conceria ha integrato nuovi sistemi di monitoraggio delle proprie operazioni, riducendo così possibili errori e fermi macchina. Ha sviluppato nuovi modi per migliorare il servizio al cliente, come la creazione di palette cromatiche, non sostituendo l’apporto umano, ma diminuendo le perdite di tempo. Ogni applicazione dell’IA funziona grazie a un gestionale storico di dati che la macchina utilizza per poter conoscere quale operazione consigliare o eseguire.

 

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Meno tempo, meno imprevisti

“L’implementazione di questo tipo di tecnologie in azienda non va a inficiare la creatività che parte sempre dall’uomo – spiega Giacomo Pacchi, responsabile BCN del laboratorio interno e della Ricerca & Sviluppo di progetti -. L’IA può contribuire al calcolo della realizzazione di articoli per capire qual è il più sostenibile. Può monitorare i consumi, controllare il processo, prevenire deviazioni rispetto ai parametri operativi usuali. Tutto questo permette un’ottimizzazione dei tempi e una riduzione degli imprevisti“.

Clicca qui per leggere l’articolo “La filiera della pelle non rimane a guardare” e qui per il sommario nel  numero 3/2024 del nostro mensile

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