Lineapelle92. Stuart Weitzman: “Qui posso vedere tutta la pelle in una volta”. Enrico Bracalente (NeroGiardini): “Qui tocchiamo con mano le novità”

Si può aver dato vita a un brand del lusso di portata planetaria, si può aver ceduto la propria creatura a un conglomerato dell’alta moda per 574 milioni di dollari, ma non per questo si perde il gusto di frequentare Lineapelle per toccare con mano le nuove proposte conciarie. “Sono qui per questo – confida Stuart Weitzman (nella foto, ieri a Lineapelle), designer statunitense di calzature d’alta gamma intercettato, tra gli altri, allo stand DMD Solofra –. Qui trovo quasi tutte le concerie di Italia, oltreché di Inghilterra e d’Europa: posso vedere tutto in una volta”. Linfa vitale per un creativo: gli espositori “sono molto disponibili per sviluppare le mie idee: in due o tre settimane è tutto pronto. Sì, in fiera ho trovato proposte sorprendenti, ma non mi stupisce, perché è un appuntamento dove trovo sempre cose interessanti”. Tra i grandi manager che amano toccare con mano la materia prima c’è anche Enrico Bracalente, amministratore unico di NeroGiardini, secondo il quale “farlo permette di rendersi conto delle problematiche delle aziende, che vanno vissute, per essere pronti a trovare le soluzioni di fronte ai problemi”. “Partecipare a queste manifestazioni fieristiche significa toccare con mano le novità che il mercato sta proponendo – continua – ed eventualmente fare le scelte delle materie prime per realizzare le prossime collezioni”. A proposito delle tendenze per il futuro, Bracalente spiega di aver visto tra gli stand “molto colore, del resto l’estate è la stagione in cui proporlo” e, nonostante sia “ancora presto per sapere cosa andrà perché non abbiamo ancora feedback dal mercato e noi lavoriamo molto sulle statistiche nonché sui database delle stagioni precedenti”, in giro ci sono “molte décolleté in tutte le salse e altezze di tacco, ma non si venderanno solo quelle”. “Noi siamo un marchio commerciale, per cui i continuativi li dobbiamo sempre avere – sottolinea l’amministratore unico di NeroGiardini – Rappresenteranno il 60 o 70% ma inseriremo nuovi materiali e colori”. Tra gli stand, la responsabile stile di L’Emroi, calzaturificio di Parabiago che produce slip on e sneaker di alto profilo: “La nostra azienda è giovane e il momento è impegnativo per una startup. Siamo qui alla ricerca di vitelli e di rettili. Già abbiamo contatti e siamo molto decisi sul tipo di prodotto da cercare, ma questo non vuol dire che non siamo aperti alle proposte”. Teppei, stilista freelance di origini giapponesi, ma residente in Veneto, per le sue creazioni di abbigliamento e accessori cerca una pelle che esprima “una bellezza senza tempo, capace di sottrarsi alla stagionalità delle collezioni”. Dalle concerie, intanto, si aspetta “spunti creativi che diano al materiale un’identità nuova e originale, che sappia anche testimoniane la storia dell’animale da cui deriva e del processo produttivo che ha attraversato”. Una pelle, insomma, che non sia semplice oggetto.

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