Cavalli, l’addio di Dundas era solo l’inizio: 200 licenziamenti e chiusure a raffica. Obiettivo: pareggio di bilancio nel 2018

Ieri avevamo annunciato l’addio di Peter Dundas a Roberto Cavalli. Il direttore creativo della maison fiorentina, dopo aver firmato la sua terza collezione, lascia “consensualmente” la guida dell’azienda al team creativo interno. Oggi si delinea all’orizzonte di Roberto Cavalli una completa ristrutturazione aziendale, con un piano di licenziamenti di 200 persone (su un organico di 672) e la chiusura della sede di Milano. L’amministratore delegato Gian Giacomo Ferraris, a capo dell’azienda da fine luglio, ha presentato ieri ai sindacati la nuova strada che la griffe percorrerà: la filiera (operatività, logistica, stile e produzione) sarà concentrata in Toscana, saranno chiusi negozi (tra i quali Firenze, Venezia e Vienna) e applicati maxi-tagli entro fine 2017. L’obiettivo è tornare alla redditività a livello operativo nel 2018 e assicurare così le basi per un rilancio futuro. “Cavalli ha tutto ciò che serve per avere successo – ha dichiarato Ferraris – ma i costi della società devono essere in linea con i ricavi e questo è l’obiettivo”. (mvg)

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