ADI seleziona Brutus per il Compasso d’Oro: “Un grande traguardo”

ADI seleziona Brutus per il Compasso d’Oro: “Un grande traguardo”

Perché “il processo, a freddo e a basso impatto energetico, fissa in modo permanente la polvere sulla pelle, trasformando scarti industriali in superfici materiche resistenti a UV, acqua e abrasioni, con elevato grip e prestazioni meccaniche migliorate”. Con questa motivazione ADI Design Index 2025 seleziona Brutus. E consente al brand torinese dell’abbigliamento in pelle, che si è presentato sul mercato nel 2020 con un forte carico di innovazione e di qualità, di concorrere per il Compasso d’Oro 2026. “Una grande emozione e un grande motivo di orgoglio – commenta Giuseppe Rizzo, general manager e co-fondatore del marchio insieme a Federico Rizzo e Antonio Gargiulo –. Il riconoscimento dell’Associazione per il Disegno Industriale è una conferma della bontà di quanto stiamo facendo. Lo consideriamo un risultato da condividere con chi ci ha sostenuto nel nostro percorso, come UNIC – Concerie Italiane e Lineapelle”.

ADI seleziona Brutus

ADI ha valutato meritevole la lavorazione BrutusTireDust (in foto). “Un nuovo trattamento su pelli conciate al vegetale – recita la descrizione –, per rivestirle con polveri di pneumatici esausti”. Il team del brand (cui nel 2023 si è aggiunto Alfredo Solimena) ha tratto l’ispirazione dal mondo delle due ruote per portarlo nell’artigianato di alta gamma. “Siamo una realtà giovane e piccola – continua Giuseppe Rizzo –, ma da quando siamo attivi abbiamo proposto, oltre a BrutusTireDust, lavorazioni con alghe e tatuaggi sulla pelle. Abbiamo aperto un negozio a Torino e un e-commerce che funziona, abbiamo partecipato a due fashion week”.

 

 

Il momento di mercato

Si può leggere nella selezione di ADI, dicevamo, un suggello. “Siamo in crescita: una crescita basata sul valore e non sui volumi, chiaramente – spiega Rizzo –. La nostra è un’offerta di alta qualità, per un cliente consapevole che non vuole un logo cui aderire, ma un prodotto eccellente. Per questo puntiamo sulla community, sul servizio, sulla customizzazione”. Brutus ha mosso i primi passi quando il mercato della moda volava sulle ali del revenge shopping e continua il proprio percorso quando i consumi del lusso si sono a dir poco raffreddati. I cambiamenti dello scenario come influenzano il marchio? “Osserviamo una trasformazione del pubblico che, paradossalmente, ci favorisce – risponde Rizzo –. Sono tanti i delusi dai grandi marchi che cercano una proposta che non sia fashion, ma di valore. Per questo Brutus deve rimanere unica”.

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