Nicholas Ghesquière: “Con una giacca di pelle mi sento me stesso”

Nicholas Ghesquière: “Con una giacca di pelle mi sento me stesso”

“Non riesco a immaginare di vivere senza una giacca di pelle”. Parola di Nicholas Ghesquière, dal 2013 direttore creativo della linea donna di Louis Vuitton. “Non so perché, ma quando indosso una giacca di pelle mi sento bene. Mi sento me stesso” afferma lo stilista in un’intervista al Wall Street Journal. Ghesquière è conosciuto per essere una persona schietta e che non le manda a dire. In più occasioni ha espresso il suo parere, ha preso delle posizioni, anche scomodissime per il ruolo che riveste all’interno del gigante francese del lusso.

Ghesquière non le manda a dire

Ci riferiamo a quando scrisse su Instagram un post molto critico per commentare la foto che ritraeva l’allora presidente USA Donald Trump insieme al boss di LVMH, Bernard Arnault (suo datore di lavoro) durante l’inaugurazione del nuovo stabilimento Louis Vuitton in Texas. “In piedi contro qualsiasi azione politica. Sono uno stilista che rifiuta questa associazione: #trumpisajoke #homophobia” scrisse Ghesquière.

 

 

La schiettezza di Nicholas

Anche durante la pandemia Ghesquière si distinse per la schiettezza con cui dichiarò che quello era “il momento giusto per rallentare una macchina che si è imballata”. Un’altra prova della sua estrema sincerità è quando riconosce di essere molto attento alla voce ricavi del datore di lavoro. “Sì, mi interesso di tutto. Sono consapevole della posta in gioco”.

“Con una giacca di pelle mi sento me stesso”

Così, anche quando il Wall Street Journal gli chiede di completare la frase “Non riesco a immaginare di vivere senza:” Ghesquière (nelle foto tratte da YouTube) risponde senza esitazioni. Dice: “Una giacca di pelle”. Poi prosegue: “Ne ho di vintage di Helmut Lang, Saint Laurent, Margiela, Junya Watanabe. La più recente è di Celine. Non so perché, ma quando indosso una giacca di pelle mi sento bene, mi sento me stesso. Mi sento così, probabilmente, da quando avevo 16 anni. Penso che tutti abbiano un pezzo iconico personale”.

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