Automotive, ore decisive per la fusione FCA / Renault: la filiera osserva

La prima pietra per la costituzione del (potenziale) terzo player mondiale dell’auto è stata posta lo scorso 27 maggio, quando FCA Fiat Chrysler ha presentato la proposta di merger con i francesi di Renault. Oggi, quando il board della casa transalpina si riunisce per definire la risposta ufficiale, si potrebbe porre il secondo. Qualora dai piani alti di Renault dovesse arrivare un assenso formale, si aprirebbe il tavolo negoziale che dovrebbe condurre alla fusione con il gruppo italo-statunitense. Secondo i retroscena raccolti da ANSA, ci sarebbe già un’intesa di massima per lasciare a John Elkann la presidenza della nuova compagine e a Jean Dominique Senard, presidente di Renault, l’incarico di ceo. Allo stato francese, azionista al 15% di Renault, andrebbe un posto nel board, oltre che le garanzie sui livelli occupazionali nell’Esagono. Le trattative per il merger, da cui nascerebbe un gruppo dal potenziale di oltre 8,5 milioni di vetture vendute ogni anno, non saranno brevi: potranno richiedere anche un anno. L’area pelle, intanto, non teme scossoni sugli equilibri produttivi. Come ci spiega un insider del settore “la filiera di fornitura degli interni in pelle, dalle sedute ai volanti, è gestita da pochi, grandi player internazionali”. A ciò si aggiunge che “con tutta probabilità non dovrebbe esserci un’offerta di nuovi modelli a breve”. Abbastanza per dire che “non ci sono elementi per ipotizzare stravolgimenti nella catena di fornitura: da questa fusione non dovrebbero nascere cambiamenti sostanziali”.
Immagine Shutterstock

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