Fatevene una ragione: la pelle nelle auto green ci sta benissimo

Fatevene una ragione: la pelle nelle auto green ci sta benissimo

La pelle nelle auto green ci sta non bene, ma benissimo. Noi lo scriviamo da tempo e le ultime mosse di mercato confermano l’assunto. Di recente Bentley, che già si è impegnata a usare pelli certificate, ha annunciato l’adozione di materiali provenienti da formula di concia a ridotto consumo chimico. Similmente, Lamborghini ha presentato il concept della sua prima vettura elettrica. Si chiama Lanzador (in foto), arriverà sul mercato dal 2028 e monterà interni in materiali sostenibili, utili a dimostrare “l’impegno dell’azienda nel ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare al lusso e al comfort tipici di una Lamborghini”. Pelle inclusa, of course. Peccato che il mondo veg vorrebbe convincerci tutti che un’auto non può essere green se non è anche “animal free”. E che, per questo, ci sia chi storce il naso di fronte a iniziative che contraddicono il suo pregiudizio.

La pelle nelle auto green

Negli anni abbiamo visto diversi brand automobilistici (Volvo e Mini, per citare un paio di esempi) abbracciare la causa vegana e bandire la pelle dal portafoglio materiali. A volte, come nel caso di Polestar, l’hanno fatto in maniera non proprio coerentissima, per usare un eufemismo. Ma tanto è bastato per insinuare nelle quattro ruote un pregiudizio che già condizionava il fashion: che i materiali alternativi (spesso plastici) siano “per principio” migliori di quelli di origine animale. Le cose non stanno così e l’industria lo sa. Si nota, però, un certo malcontento di parte degli osservatori. Ad esempio, Motor 1, a proposito di Bentley, titola: “Le auto di lusso rinunceranno mai agli interni in pelle animale?”. No, cari amici, perché non ce n’è bisogno. La pelle è sostenibile, durevole nonché, soprattutto, bella e funzionale.

Un condizionamento di marketing

È una battaglia di marketing, e quindi di mercato, che si combatte a suon di slogan e di etichette. Qualcuno se n’è accorto. Come ha appena scritto Motor Trend, è dal 2017, quando Tesla decise di escludere la pelle dalle sue vetture, che i brand automobilistici vezzeggiano l’area culturale vegana. Specie quelli produttori di auto elettriche, che hanno provato ad agganciare la novità dei motori a quella dei materiali per gli interni. Che nuovi, però, non sono. Sul mercato automobilistico l’offerta di alternative (prevalentemente plastiche) alla pelle non è mai mancata. Solo che prima era una questione di costo e i materiali si definivano con sigle tipo “faux leather” (finta pelle). Oggi è una questione ambientale e gli stessi materiali si chiamano “vegan”.

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