L’automotive non si ferma più: il giro d’affari degli interni in pelle raddoppia entro il 2026 (43 miliardi di dollari)

Il bicchiere mezzo vuoto dice che nel 2026 i materiali sintetici domineranno una quota maggioritaria (il 60%) del mercato dei rivestimenti per interni auto. Ma il bicchiere mezzo pieno dice che nel frattempo il giro d’affari di quello in pelle è destinato a raddoppiare in un decennio. Sono le conclusioni di uno studio sulle dinamiche dell’industria automotive condotto da Future Market Insights. Nulla può raccontare meglio la prospettiva di crescita dei numeri assoluti: se nel 2016 fatturato della filiera per gli interni in pelle si può valutare per 26 miliardi di dollari (circa 24,5 miliardi di euro), nel 2026, sostiene FMI, il suo valore sarà di 43 miliardi di dollari (40,5 miliardi di euro). Andiamo incontro, insomma, a un decennio segnato da un tasso di crescita annuo del 5,2% e che culminerà con una richiesta di 960,5 milioni di metri quadri di pelli. Come si dividerà la crescita per segmenti? Le sedute genereranno nuove opportunità per 7 miliardi di dollari, le cinture di sicurezza per 1,2, come i rivestimenti per portabagagli e pavimenti, mentre airbag e cruscotti muoveranno 1 miliardo ciascuno. In attesa di scoprire se le previsioni di FMI sono corrette, dall’ultimo Salone dell’Auto di Ginevra esce confermato il binomio pelle – auto di lusso. Lo dimostra la Mercedes con il suo modello Maybach G 650 Landaulet. Prodotto in appena 99 esemplari, il SUV costerà al pubblico 500.000 dollari (470.000 euro circa). Tra gli elementi di esclusività della vettura, i ricercati interni in pelle (nella foto).

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