Brasile, negativi i primi 9 mesi della scarpa: stress valutari (e non solo) puniscono l’export, che perde il 12%

Malesseri americani per la scarpa brasiliana che a settembre osserva scivolare nuovamente il proprio export calzaturiero. Secondo Abicalçados, l’associazione brasiliana dell’industria calzaturiera, nei primi nove mesi del 2018 sono partite dal Brasile 78,87 milioni di paia, per un controvalore di circa 700 milioni di dollari: il calo è pari a 10,7% in quantità e 12% in valore su base annua. Il primo mercato resta l’Argentina che, nonostante un brusco calo registrato ad agosto e settembre, causa svalutazione monetaria e crisi economica, mantiene un saldo positivo nei primi nove mesi. Al secondo posto gli USA dove, invece, si è registrato un calo sostenuto. Al terzo la Francia: qui la quantità è cresciuta del 37,6% ma il valore è salito solo del 6,5%. L’ad di Abicalçados (l’associazione calzaturiera nazionale), Heitor Klein, riconduce la situazione all’attuale panorama valutario e, in particolare, all’andamento delle monete di alcuni Paesi che, spesso, si sono svalutate rispetto al dollaro più del real brasiliano. L’import di scarpe, invece, è aumentato del 15,5% in volume del 3,3%in valore: Vietnam, Indonesia e Cina i principali fornitori. (mv)

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