ACRIB chiede “piani industriali innovativi” per salvare il lavoro

ACRIB chiede “piani industriali innovativi” per salvare il lavoro

“Bisogna avviare in tempi rapidi piani industriali innovativi, che mettano al centro le politiche attive per il lavoro“. A lanciare l’allarme con tanta urgenza è il presidente di ACRIB, Gilberto Ballin, preoccupato per gli scenari che potrebbero attendere il distretto calzaturiero della Riviera del Brenta da qui a qualche mese. Secondo i sindacati sarebbero oltre 2.000 i posti di lavoro a rischio. Una situazione delicata per la quale è scesa in campo anche la Regione Veneto.

Un distretto in difficoltà

Giovedì 11 marzo l’assessore al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, ha incontrato le associazioni datoriali e sindacali più rappresentative della Riviera del Brenta. Con loro ha esaminato la situazione in cui versa il distretto al tavolo dell’Unità di crisi. Secondo i rappresentanti dei lavoratori quasi 100 aziende su poco più di 550 rischierebbero la chiusura se la crisi dovesse perdurare a lungo. Ne verrebbe la perdita di circa 2.000 posti di lavoro sui 10.000 che il distretto genera. Numeri che coincidono con le stime in possesso di ACRIB.

 

 

Piani industriali innovativi

“Il distretto vive oggi una situazione molto complessa – spiega Ballin (nella foto) –. Le nostre aziende hanno subìto un forte calo di mercato a causa della pandemia, con effetti rilevanti sull’occupazione. La maggior parte delle imprese associate, infatti, ha chiesto l’attivazione degli ammortizzatori sociali, in particolare della cassa integrazione Covid-19. Il timore è per la tenuta del distretto qualora venissero a crearsi cospicui esuberi di addetti. Alcuni scenari paventano un calo dei livelli occupazionali compreso tra il 20% e il 40%. Bisogna, quindi, avviare in tempi rapidi piani industriali che mettano al centro le politiche attive per il lavoro”. Secondo Ballin per uscire da questa difficoltà le aziende del territorio devono puntare tutto sul Politecnico Calzaturiero di Vigonza. “Dovrà essere il fulcro per il rilancio del distretto – continua -. La struttura, infatti, rappresenta un punto di riferimento per la riqualificazione delle maestranze e per la formazione delle nuove figure professionali, necessarie per mantenere elevata la nostra competitività sui mercati”.

L’ok della Regione

L’assessore Donazzan ha dato la disponibilità a sostenere l’attività del centro di formazione. Al contempo i sindacati hanno chiesto la creazione di uno sportello del lavoro che coinvolga aziende, sindacati e istituzioni. Ma anche l’impegno da parte delle griffe affinché contribuiscano al ricollocamento dei lavoratori che perderanno il posto verso segmenti meno colpiti dalla crisi, sempre nel contesto del calzaturiero. (art)

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