Acrib rivendica più peso in Assocalzaturifici

Ne ha avute per tutti Siro Badon, presidente Acrib, l’associazione calzaturieri della Riviera del Brenta, che mercoledì sera a Padova si è riunita per la consueta assemblea annuale. In particolare, nel suo intervento si è rivolto a banche e banchieri che devono accompagnare la verve ed il sacrificio degli imprenditori, a burocrati ed amministratori ai quali ha chiesto di essere partner e non freno per la competitività delle imprese, a giornalisti chiamati ad atteggiamenti più conformi al codice deontologico, soffermandosi poi, con veemenza, su Assocalzaturifici e sul suo presidente. “Non posso non dire all’amico Cleto Sagripanti che noi di Acrib ci siamo e vogliamo continuare ad esserci, ma non da comprimari. Quanto accadrà nelle prossime settimane influenzerà non poco il nostro atteggiamento futuro. Non è pensabile – ha continuato Badon – che la seconda territoriale d’Italia venga marginalizzata o, peggio ancora, banalizzata attraverso comportamenti e scelte ‘di bottega’. O Assocalzaturifici torna ad essere l’associazione di tutti i calzaturieri italiani oppure per le scelte e le conseguenze che ne scaturiranno ognuno si assumerà la responsabilità”. Per il resto, una sequenza di numeri, gli stessi degli ultimi anni, che evidenziano lo stato di salute del distretto: 538 aziende tra Padova (186) e Venezia (352) con 133 calzaturifici, 307 accessoristi, 52 modellisti e 46 ditte commerciali; 10.141 gli addetti (6.782 occupati nei calzaturifici) e 19,3 milioni il numero di paia prodotte (30% della produzione veneta e 9,2% di quella nazionale); 1.657 milioni di euro il fatturato (64,67% dei calzaturifici) destinato per il 91% all’export. (ob)

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