Adidas ha riportato un declino nei profitti del primo trimestre, addebitandoli agli effetti contrari di alcune valute e alla ristrutturazione del business del golf. L’utile operativo è sceso del 34% (204 milioni) e del 31% quello netto (303 milioni). Il tutto a fronte di un fatturato di 3,53 miliardi di euro (-6%) dovuto alla mancata progressione delle vendite. L’amministratore delegato, Herbert Hainer, ha spiegato ieri agli analisti che a gennaio-marzo il mercato americano è retrocesso del 24%, ma che quello europeo ha ottenuto un aumento del 10%. Il primo dato è dovuto alla difficoltà dei prodotti per il golf, che rappresentano la metà del fatturato statunitense, ma l’indirizzo è quello di rinfrescare la categoria con nuove collezioni. “Nella East Coast si spera che le condizioni climatiche aiutino” ha affermato, ricordando anche che soffre il wholesale, schiacciato da Nike: “Dobbiamo presentare alla grande distribuzione i prodotti innovativi, e non abbiamo saputo centrare i trend della moda nell’ultimo anno”. I numeri stanno per cambiare, perché l’azienda tedesca è il fornitore ufficiale del Mondiali in Brasile: “Il secondo sarà il trimestre del calcio e quindi il trimestre Adidas. Vedrete a fine mese, quando lanceremo la campagna pubblicitaria più significativa di sempre. Le nostre vendite nel calcio, salite del 27%, dimostrano la nostra supremazia in mercati come Stati Uniti, Europa occidentale e America Latina”. Il ceo ha confermato che Adidas sta esplorando acquirenti per il brand Rockport. (pt)
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