Berluti cresce. “È redditizio e sta andando meglio della media del settore” rivela il CEO Jean-Marc Mansvelt, che ha ricoperto il ruolo di responsabile della pelletteria di Louis Vuitton per dieci anni. Berluti non ha un direttore creativo e con le sue performance dimostra che si può fare a meno dello stilista star. Per la presentazione alla settimana della moda di Parigi, Berluti ha dedicato una stanza all’esposizione di pellame.
Berluti cresce
Si stima che il fatturato di Berluti sia intorno a 150 milioni di euro. Il CEO Jean-Marc Mansvelt non lo rivela, ma a Fashion Network afferma che “l’azienda è in crescita. E, rispetto alla media, sta andando molto meglio: è un marchio redditizio”. Mansvelt conferma che il business relativo alle calzature sia “il fondamento della nostra maison ma anche il fondamento della nostra silhouette”.
La famiglia LVMH
Il marchio, che fa parte della galassia LVMH, produce tutte le scarpe nello stabilimento di Gaibanella (Ferrara), dove ci sono 400 addetti. Dal punto di vista creativo, Berluti dispone di tre team (dedicati rispettivamente alle calzature, alla pelletteria e all’abbigliamento), tutti ospitati nella sede centrale dell’azienda a Faubourg St Honoré a Parigi. Ma come si fa senza un direttore creativo? Il marchio trae ispirazione dall’eredità dei precedenti stilisti. “Ci concentriamo sulle nostre icone, ma al contempo espandiamo il modo di indossarle”, spiega Mansvelt. I risultati gli danno ragione. “Per quanto riguarda i clienti, li monitoriamo attentamente all’interno di LVMH. E sono orgoglioso di poter dire che il loro livello di fedeltà, passione e attaccamento a questa maison è eccezionale – sono le parole del CEO –. Se mettiamo insieme i marchi di moda e di pelletteria del gruppo, colossi compresi, siamo i migliori in termini di frequenza, fedeltà e livello di acquisto”.
La nuova collezione celebra la pelle
La nuova collezione del marchio è stata presentata a Parigi nella sede della Fondazione Simone e Cino Del Duca. In una stanza il marchio ha depositato le pelli sui cavalletti e su tavoli come fosse un invito ai visitatori di toccarle (in foto, dai social). In un’altra sala, un artigiano incideva al laser le iniziali dei visitatori su segnalibri in pelle, in omaggio allo Scritto, il motivo manoscritto caratteristico di Berluti risalente al XVIII secolo. Lo riporta WWD. (mv)
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