Calzatura italiana, 2013 in attivo grazie all’export

7,3 miliardi di euro (+3,3%) e 202,1 milioni di paia prodotte (+1,8%). Ecco i dati di preconsuntivo della calzatura italiana nel 2013. Il prevedibile calo dei consumi interni, -4,1% in volume e -6,1% in valore, è stato compensato rispettivamente dal +2,6% e dal +5,6% dell’export, per un saldo commerciale che vola al +11,4% considerando il calo delle importazioni. In evidenza la Francia, primo mercato delle scarpe italiane, che mette a segno un aumento di quasi il 10% in quantità e poco meno in valore. La Cina, al dodicesimo posto, vince la classifica della best performance annuale con +26,8% in valore e +15% in quantità. Dietro la Francia, le principali destinazioni sono Germania, Stati Uniti, Svizzera e Russia, tutte in aumento. Per trovare un segno “meno” occorre scendere al sesto posto, dove il Regno Unito perde oltre il 10% in quantità ma aumenta in valore. “Le imprese vivono situazioni dissimili” commenta Cleto Sagripanti, presidente Assocalzaturifici, “e stiamo assistendo a un crollo dei consumi interni e delle vendite al dettaglio che non possono più essere trascurati”. (ag)

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