Clienti imbufaliti e sostegno dei neonazisti: New Balance, ok, ora basta parlare di politica

Non deve aver fatto piacere ai vertici di New Balance scoprire che Daily Stormer, quotidiano online statunitense di orientamento neonazista, gli abbia dichiarato il proprio endorsement: “Sta facendo molto per la nostra gente: le NB sono le sneaker dei bianchi”. L’azienda con sede a Boston è corsa ai ripari e ha affermato, con una nota ufficiale, la propria aderenza ai valori del pluralismo e dell’integrazione: “New Balance non accetta alcun tipo di bigottismo e odio, ma crede nell’umanità e nel rispetto reciproco delle persone da tutto il mondo”. Basterà la presa di distanza a estinguere sul nascere l’incendio mediatico? Vedremo. C’è da augurarsi, però, che New Balance abbia appreso la lezione. Dopo aver condotto una battaglia politica perché il bando per la fornitura delle calzature per l’esercito premiasse aziende 100% made in USA ed essersi spesa contro la ratifica del TPP (il trattato di libero scambio tra gli States e 11 Paesi dell’area del Pacifico), la corporation ha espresso pubblicamente la propria soddisfazione per l’elezione alla Casa Bianca di Donald Trump, indisponendo il suo pubblico di orientamento democratico. Da una settimana sui social i clienti arrabbiati si immortalano mentre danno fuoco o distruggono per ripicca prodotti griffati NB. Se fosse una favola di Esopo, diremmo che la morale è la seguente: quando si è una multinazionale non conviene esporsi su temi politici, specie su quelli più divisivi per l’opinione pubblica, soprattutto se non è strettamente necessario. Si fa danno a se stessi e ai propri dipendenti. (rp)

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×