Dalla Romagna alla (ri)conquista del mondo: Sergio Rossi prevede di crescere in fretta, Gianvito di superare se stesso

Da quando è tornato in mani italiane (da Kering a Investindustrial di Andrea Bonomi), il brand Sergio Rossi (foto a destra un modello per l’inverno 17/18) ha cominciato a puntare sull’Italia. Grazie alla riorganizzazione (che ha visto la sospensione della linea uomo, la chiusura di alcuni negozi, ma anche l’assunzione di 200 persone) Sergio Rossi prevede di chiudere il 2017 a circa 65 milioni di euro rispetto ai 60 milioni del 2016, con un margine operativo lordo in salita del 15%. “Il ritorno all’utile è previsto nel 2019, ma potrebbe avverarsi prima” ha spiegato il ceo Riccardo Sciutto al Corsera. Il manager vuole superare i 100 milioni di fatturato e, per riuscirci, punta anche sulla clientela italiana con l’apertura di due punti vendita a Roma. “Il mercato italiano è passato da una fetta del 14 al 20% sul turnover del brand nell’ultimo anno” ha precisato lo stesso Sciutto a MFF. Gianvito Rossi, figlio di Sergio e fondatore del marchio omonimo, è cresciuto del 30% nel 2016 arrivando a 84 milioni di euro e ora punta ad un ulteriore salto lanciando il retail maschile con la prima boutique dedicata all’uomo all’interno del cortile di Palazzo Bagatti Valsecchi (al centro di Milano). Nel mirino anche Parigi, con un punto vendita di fronte al negozio di calzature da donna. (foto a sinistra, un modello per l’inverno 17/18) (mv)

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