Dopo il rogo, Farida riapre il calzaturificio di Chiusi Scalo

Dopo il rogo, Farida riapre il calzaturificio di Chiusi Scalo

Farida torna a produrre a Chiusi Scalo. Il calzaturificio era andato distrutto nell’incendio del luglio 2022. Per poter onorare gli impegni assunti con i clienti, i brand del lusso, l’azienda ha trasferito la produzione a Scandicci, dove ha un’altra sede. “È stato un anno molto impegnativo e ricco di sfide che ha richiesto uno sforzo psicologico e fisico elevatissimo”, afferma a La Nazione l’imprenditrice Manila Dalbello. Farida ha rimesso in sesto l’edificio industriale distrutto dal fuoco. Che entro la prima metà di settembre tornerà ad essere operativo al 100%.

Da Chiusi a Scandicci

L’incendio della sede di Chiusi Scalo di Farida è divampato nella notte tra il 21 e il 22 luglio 2022. I vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte e fino al pomeriggio del giorno successivo per ripristinare le condizioni di normalità. Ma il calzaturificio è stato distrutto. Per garantire la puntualità delle consegne e non interrompere la produzione, il team che lavorava a Chiusi Scalo si è trasferito a Scandicci. “La nostra azienda ha ripreso l’attività subito alla grande – commenta Dalbello –, supportata dall’opificio di Scandicci che è stato convertito alla produzione, dato che lavoriamo per brand internazionali che non potevano essere delusi o tralasciati”.

 

 

Il ritorno

Oltre a riprendere l’attività produttiva nel più breve tempo possibile, l’azienda si è subito mossa per ristrutturare la sede incendiata. E a distanza di poco più di un anno, l’ha ristrutturata e rinnovata. Ora è pronta per tornare ad ospitare gli oltre 30 dipendenti in forza a Farida. Tra l’altro il calzaturificio festeggerà i 50 anni di attività nel 2024. “Siamo orgogliosi e fieri di questa riapertura”, conclude Dalbello, che oltre i dipendenti ha ringraziato vigili del fuoco “molti colleghi imprenditori, e amministrazione comunale”. (mv)

Foto dal sito di Farida

 

 

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