Germania: più consumi di scarpe, dice la statistica. “Falso, stanno calando” contestano i retailer. Infatti…

In Germania hanno dei dubbi. Riguardano l’andamento delle vendite di calzature che per l’istituto di statistica nazionale è positivo, riscontro che, però, risulterebbe “drogato” dal trend delle grandi catene, perché le insegne medio/piccole sarebbero alla canna del gas. Lo scetticismo, piuttosto polemico, è stato espresso da BDSE, l’associazione dei retailer tedeschi, in relazione alla comunicazione dell’Ufficio Federale di Statistica di Berlino, secondo il quale nel 2016 le vendite di calzature in Germania sono crescite del 3,3%. BDSE la pensa in modo contrario, stimando invece un -2% e segnalando che, per esempio, il +5,6% del gruppo Deichmann potrebbe aver distorto i dati complessivi. A conferma, BDSE porta le difficoltà di Roeckl e Vögele. La prima insegna è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Monaco che ha nominato anche il curatore. Otto negozi su 19 sono stati chiusi. 45 gli esuberi, mentre gli stipendi di altri 150 dipendenti sono garantiti fino a maggio. Il curatore Oliver Schartl vede buone prospettive per il rilancio dell’insegna. L’insolvenza di Schuh & Schuh Pkts, con sede a Dornbirn (Austria), porterà invece alla chiusura di 15 negozi su 49 dell’insegna Vögele Shoes: circa 60 i dipendenti che rischiano il licenziamento. (mv)

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