Il duro 2020, l’impegnativo 2021 del colosso tedesco ANWR

Il duro 2020, l’impegnativo 2021 del colosso tedesco ANWR

Calzatura e pelletteria crollano, ma il bilancio 2020 si salva grazie ai servizi finanziari e alle vendite online di scarpe (soprattutto), pelletteria e articoli sportivi. Per il colosso tedesco ANWR, che mette in rete produttori e commercianti, il 2021 sarà un anno “impegnativo”, anche a causa del “comportamento prudente da parte degli assicuratori del credito commerciale e la riluttanza delle banche a concedere prestiti”. I rivenditori fisici avranno bisogno di finanziamenti, consulenze, formazione e gestione, comprese soluzioni per le scorte di magazzino e per le piattaforme di e-commerce.

Il colosso tedesco ANWR

Il colosso tedesco ANWR affilia oltre 5.000 aziende indipendenti nel settore del commercio di calzature, sport e pelletteria. Mentre più di 20.000 altre aziende all’ingrosso e al dettaglio utilizzano l’offerta del gruppo che impiega 1.400 dipendenti diretti. La società ha chiuso il 2020 con un volume d’affari in linea con l’anno precedente: 17,8 miliardi di euro. Le vendite calzaturiere sono diminuite del 20,1% (1,233 miliardi di euro), quelle di pelletteria hanno perso il 36% (fermandosi a 68,5 milioni). Invece, il segmento sportivo è cresciuto dell’1,1% a 1,3 miliardi. Buoni i risultati delle vendite online che ANWR realizza sulla piattaforma schuhe.de.

 

 

Volano i servizi finanziari

La durezza del 2020, per ANWR, è stata contrastata attivamente dalla resistenza dei servizi finanziari per gli affiliati, cresciuti del 2,5% e arrivati 15,3 miliardi di euro, 13,8 dei quali gestiti dalle banche possedute da ANWR. In altre parole, DZB Bank e Aktivbank, che hanno fatto affari su attività meno penalizzate dalla pandemia rispetto alla moda. Frank Schuffelen, CEO di ANWR Group ha rimarcato come a causa dei prolungati lockdown, il 2021 rimarrà impegnativo per il retail. Come riporta shoes.biz, Schuffelen ha citato anche “il comportamento prudente da parte degli assicuratori del credito commerciale e la riluttanza da parte delle banche domestiche a concedere prestiti”. (mv)

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