“Le sneaker migliori per l’inverno sono in pelle. E attualmente non c’è una buona alternativa alla pelle”. Ad affermarlo il guru tedesco Amadeus Thüner. È uno dei più noti esperti di sneaker, nel settore da quasi 20 anni, consulente di marketing culturale e fondatore della piattaforma divulgativa “Oh! Sneaker Media”.
Le certezze del guru tedesco
Amadeus Thüner (in foto da Instagram) ha fatto il punto con Fashion United della situazione del mondo delle sneaker. Ha citato marchi, collaborazioni e modelli che ritiene interessanti. Ed ha offerto il suo punto di vista sul presente e sul futuro del mercato. Già dalla prima risposta inizia a fare selezione. Quando gli viene chiesto di indicare una sneaker per l’inverno, Amadeus risponde: “Qualsiasi cosa in pelle pieno fiore, perché è più facile da pulire. Non importa se si sporca o si bagna. E se le pozzanghere sono un po’ più profonde, una hightop è sicuramente una buona idea”.
La disponibilità
Il discorso si allarga anche all’immancabile tema della sostenibilità. “Che ruolo hanno i marchi sostenibili? Ho l’impressione che il periodo del coronavirus abbia spostato nuovamente l’attenzione – afferma Amadeus –. Non ha sostituito la sostenibilità, ma semplicemente ha posto altri problemi. Ciò non deve sminuire il fatto che la sostenibilità è un fattore molto importante”. Poi, approfondendo il discorso, Thuner spiega perché la sostenibilità, intesa come materiali “next gen”, non è così rilevante sul mercato: “La mancanza di durabilità gioca un ruolo importante. I materiali alternativi di solito non consentono alla scarpa di funzionare oltre un certo periodo di tempo. Per me non c’è attualmente una buona alternativa (alla pelle ndr) e non c’è un marchio che sia di alto livello”. Una sentenza.
La moda
L’esperto tedesco ritiene che il successo della sneaker derivi dal fatto che tutti possono indossare qualcosa di (quasi) unico e capace di esprimere la propria personalità. “Oggi la tendenza è quella di non fare tendenza, e questo è molto bello. Tutto va bene e possiamo indossare qualsiasi cosa. Questo gioca a favore dell’individualismo. Ed è proprio questo che ha caratterizzato la cultura delle sneaker: indossare qualcosa che non tutti indossano”. Poi parla della riscoperta popolarità di alcuni marchi, che per le generazioni più anziane sono stra-conosciuti, ma “che per i ragazzi sono freschi e nuovi: Timberland o Clarks possono ancora ispirare le persone”. (mv)
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