Il Messico non si sente pronto per il libero mercato e ripristina i dazi sulla scarpa asiatica. Investimenti nel Guanajuato

L’impatto dell’abbassamento del dazio sull’import di calzature, abbigliamento e tessuti ha avuto effetti troppo prorompenti, e il governo del Messico torna sui suoi passi a distanza di pochi mesi. Era appena lo scorso gennaio quando il Paese latino-americano ha varato la liberalizzazione dell’acquisto di beni fashion dall’estero. La Segreteria Economica di Stato ha pubblicato la scorsa settimana nel Gazzettino Ufficiale il provvedimento con il quale dal prossimo 25 aprile (e solo per 6 mesi) si ripristinano le preesistenti tariffe “sui beni provenienti da Paesi con i quali non sono in essere trattati commerciali”: sulla scarpa, in particolar modo quella di provenienza asiatica, torna un dazio tra il 25-30%. Il governo messicano, stando a quanto riporta El Universal, si prende tempo per studiare le contromisure al mercato libero: l’obiettivo è evitare “gli effetti svalutativi”.
Gli investimenti del Guanajuato
Intanto nel Guanajuato, motore della filiera pelle-scarpa messicana, si approfitta del semestre di tregua per investire nell’ammodernamento della manifattura locale. Lo stato del Leòn (tramite il governatorato della regione), l’autorità cittadina e l’associazione di riferimento delle imprese (CICEG) stanziano complessivamente 30 milioni di pesos (circa 1,4 milioni di euro) per portare la scarpa locale al passo coi tempi. Stando a quanto si legge su Periòdico Correo, l’intenzione delle autorità è affidare l’operazione alla stessa società tedesca che ha fornito la consulenza per il rilancio della scarpa-pelle portoghese.

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