Innovativa, non troppo custom: gli appunti di Bata per la scarpa del futuro

“Il futuro dell’industria calzaturiera? Con nuove tecnologie, nuovi materiali e nuovi metodi di produzione. I social? C’è troppa pubblicità, troppi prodotti ed è troppo confusa”. È uno stralcio dell’intervista che Thomas G. Bata, presidente del gruppo Bata, ha rilasciato a WorldFootwear.com.

I desideri dei consumatori
“I consumatori cercano ancora prodotti eccellenti. Per i nuovi brand e per i nuovi prodotti oggi è più facile entrare sul mercato – ha affermato l’imprenditore di origine ceca –, perché è relativamente semplice realizzare un sito web, ma noto anche che alcuni di loro utilizzano modalità diverse di comunicazione per arrivare direttamente al consumatore finale rispetto a quelle tradizionali. Parlo di Google o degli influencer”.

Produzione
A proposito del futuro dell’industria calzaturiera, Thomas G. Bata riconosce innanzitutto che “la produzione di scarpe è ancora molto tradizionale e tende ad andare laddove i costi sono molto più bassi e c’è disponibilità di manodopera”. Qualcosa sta cambiando: “Con la tendenza delle sneaker (Bata ha utilizzato il termine casual, ndr) ci sarà la necessità e la ricerca di nuovi materiali, nuove tecnologie e nuovi metodi di produzione delle scarpe”.

Troppo custom?
Tra le novità dell’attuale mercato calzaturiero, (e del fashion più in generale) c’è la personalizzazione dei prodotti. Bata, però, nutre delle riserve: “Noi ci abbiamo provato, ma al momento è una nicchia di mercato molto costosa – sono le sue parole –. Occorre trovare il giusto equilibrio, perché i consumatori vogliono avere il potere di decidere su alcune cose e non vogliono essere manovrati al 100%. Personalmente mi irrito quando non riesco a fare la mia scelta e credo che questa sarà una delle sfide per i social media”. (mv)

Immagine dalla videointervista realizzata da Worldfootwear

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