La scarpa italiana perde 1,7 miliardi (-38,4%), ordini -46,2%

Abbiamo bisogno di misure forti e strutturali

Il settore della scarpa italiana subisce più perdite rispetto al tessile che si è potuto, parzialmente, riconvertire. Un’indagine condotta da Confindustria Moda, a cui hanno riposto 88 imprese aderenti ad Assocalzaturifici, stima, nel primo trimestre 2020, una perdita di fatturato di 1,7 miliardi di euro. In altre parole, una flessione pari al 38,4%.

La scarpa italiana nel primo trimestre

“Il lockdown ha colpito in maniera significativa il nostro comparto – spiega il presidente Assocalzaturifici, Siro Badon (a destra nella foto) -. Non avendo potuto riconvertire alcuna linea di produzione, a differenza del tessile, ha registrato perdite più significative per fatturato e ordini rispetto alle altre aziende del settore moda. Abbiamo bisogno di misure forti e strutturali da parte del governo in materia di credito, fiscalità e sostegno all’export. Sono queste le risorse strategiche che ci chiedono le imprese di uno dei settori cruciali per il made in Italy”.

Le maggiori difficoltà

Sempre secondo l’indagine, le imprese del calzaturiero hanno elencato le maggiori difficoltà incontrate in questo periodo. Per esempio: la relazione con i clienti, la mancanza di liquidità e l’annullamento delle manifestazioni fieristiche. Le richieste del comparto, così, si concentrano sulla necessità di politiche per la liquiditàammortizzatori sociali e fiscalità.

Il ricorso alla CIG

Proprio in tema di ammortizzatori sociali, oltre 9 calzaturifici su 10 ha fatto ricorso alla Cassa Integrazione o ne faranno ricorso a breve. E oltre 7 imprese su 10 hanno affermato che il ricorso gli ammortizzatori sociali riguarda oltre l’80% della forza lavoro. Il 61% delle aziende ha attivato lo smart-working nella misura di un assunto su 10.

Il crollo degli ordini

Fin qui il presente, nero ma non quanto il futuro. Il settore, infatti, prevede un calo medio delle commesse del 46,2%. Quasi la metà delle 88 imprese intervistate ha indicato un calo degli ordini tra il 20% e il 50% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2019. Un terzo ha registrato una riduzione superiore al 50%. (mv)

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×