Meno insoluti italiani, più clienti esteri (Russia compresa): ecco la ricetta vincente di NeroGiardini

Alzare la quota export al 30% per compensare la selezione della clientela italiana che ha portato ad una riduzione degli insoluti dal 27% a sotto la soglia del 10%. Sono gli obiettivi di Enrico Bracalente (nella foto), amministratore unico della Bag di Monte San Pietrangeli (Fermo), proprietaria del marchio NeroGiardini. Dopo l’investimento che ha portato all’acquisto dell’area ex zuccherificio Sadam di Campiglione di Fermo, l’imprenditore marchigiano ha spiegato al Sole 24 Ore i suoi progetti: “Spingere sull’export per tornare a crescere almeno a una cifra, puntando sui mercati dove siamo già presenti e che nel 2017 sono andati bene, in particolare Germania, Francia e Spagna”. L’export crescerà grazie ai risultati generati dagli showroom. In previsione verranno aperti a Parigi e Londra. Crescere senza trascurare la Russia. Per Bracalente “il mercato russo tornerà a crescere nel 2018 mentre quest’anno si arresterà il calo dei consumi”. Qualche stagione fa NeroGiardini fu uno dei pochi brand a crescere in quel mercato, partendo quasi da zero e arrivando a 126 milioni di euro di fatturato, poi scesi a 11 causa crisi. L’anno scorso l’azienda ha riorganizzato la distribuzione in Italia, selezionando la clientela anche con l’obiettivo di diminuire la percentuale di insoluti negli incassi. Bracalente ha dichiarato che tale percentuale è scesa dal 27 al 10%. (mv)

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